Il Bracketing.

Realizzare tre o più scatti della stessa scena, ma utilizzando esposizioni differenti, è una procedura che in campo fotografico viene denominata "Bracketing"
Ma quale è il motivo che può spingere a sacrificare così tanto spazio all'interno della propria scheda di memoria a favore di una sola immagine?
La risposta sta nel fatto che il Bracketing viene in soccorso del fotografo in alcune situazioni di ripresa che possono mettere in crisi anche una macchina fotografica moderna e di grandi prestazioni.

- Un primo caso di applicazione pratica è quello relativo alle scene che presentano ampie zone dai toni chiari o scuri, caratteristica che induce facilmente in errore il sistema esposimetrico.









La cosa migliore sarebbe di avere tutto il tempo necessario per studiare con attenzione la luce che illumina la scena e individuare le modifiche da apportare ai parametri che regolano l'esposizione, ma può capitare che la situazione specifica ci obblighi a scattare in tempi stretti, e se vogliamo essere certi di portare a casa una foto che presenti un'esposizione la più vicina possibile a quella ottimale, il bracketing può essere la soluzione giusta.


- Un altro caso che si può verificare è quello di una scena nella quale la differenza di luminosità tra le zone in luce e quelle in ombra è talmente elevata da superare la gamma dinamica del nostro sensore.
Anche in questo caso la soluzione può essere quella di fare ricorso al Bracketing, scattando più foto con esposizioni differenti che riescano a salvare i particolari sia nelle zone in luce che quelle in ombra, per poi fondere le immagini catturate attraverso un software idoneo.

Ma vediamo prima di tutto come si attiva e imposta la funzione di Bracketing in una reflex digitale (immagini e descrizione sono relativi alla Canon 60D, ma le differenze con altri modelli sono minimali):



Premiamo il pulsante "Q" che abilita l'accesso rapido alle funzioni visualizzate sullo schermo del monitor;





quindi, utilizzando il Multi-controller presente subito sotto il pulsante Q, spostiamoci sullo schermo sino a selezionare l'opzione di "Compensazione esposizione/Impostazione AEB" (acronimo di Auto Exposure Bracketing).






Premendo il pulsante "SET" entriamo nella schermata di impostazione della compensazione;









Per attivare la regolazione dell'AEB dobbiamo agire sulla ghiera principale, che si trova subito dietro il pulsante di scatto;






vedremo che la schermata si modifica e compare in basso una nuova griglia di regolazione al lato della icona AEB;



continuando a ruotare la ghiera vedremo che i riferimenti verdi sulla griglia AEB si sposteranno progressivamente di 1/3 di stop, sino a un massimo di regolazione che si ferma a +3 e -3 stop;






Nell'esempio vediamo la regolazione che consentirà di effettuare tre scatti: uno con i valori scelti dall'esposimetro, uno con +2 stop e uno con -2 stop.



Per fare si che quando premiamo il pulsante di scatto le foto vengano eseguite in rapida sequenza, è necessario modificare la modalità di scatto premendo il pulsante tasto "DRIVE" e passare da "Scatto singolo" a "Scatto continuo";

Sia nello schermo del monitor posteriore, sia nel display LCD superiore, sarà visibile la regolazione dell'AEB che è stata impostata.







Per disabilitare l'AEB basta entrare nuovamente sulla schermata di impostazione e andare a ritroso, agendo sulla ghiera principale sino ad azzerare le regolazioni.


Vediamo di seguito alcuni esempi pratici:

1) La forte luminosità del cielo unita all'effetto di diffusione della luce da parte delle nuvole e alle pietre calcari di colore chiaro, hanno ingannato l'esposimetro che ha sottoesposto la foto cercando di ricondurre il tutto a un valore tonale uguale al grigio medio.


Vediamo infatti nell'istogramma realtivo all'immagine, che le luci non arrivano all'estremo della gamma disponibile pur essendo piuttosto intense, mentre si presenta un taglio parziale nelle ombre. La sottoesposizione non è particolarmente marcata ma il risultato non è soddisfacente.
Con l'utilizzo del bracketing regolato su +1 e -1,  avremo avuto la disponibilità di almeno uno scatto  (quello sovraesposto di uno stop),  capace di restituire un'immagine esposta correttamente:



2) In questo caso la lettura valutativa è stata influenzata dal collegamento che nelle Canon esiste tra il sistema esposimetrico e il punto di messa a fuoco selezionato, e ha dato maggiore rilevanza al mare che proprio nella zona di lettura centrale dell'AF è scuro, sovraesponendo le rocce della costa e slavando leggermente il cielo.


Si può notare che l'istogramma segnala il taglio delle alte luci relative alla costa.









L'utilizzo del Bracketing con una regolazione a +1 e -1, avrebbe fornito uno scatto sottoesposto di 1 stop, capace di recuperare l'errore di valutazione del sistema esposimetrico.



3) In quest'ultimo esempio la differenza di luminosità tra le aree in luce e quelle in ombra è molto ampia, tanto che il cielo risulta essere pallido e incapace di restituire i colori originari, e le zone in ombra perdono gran parte dei dettagli:


Si può chiaramente notare che anche l'istogramma evidenzia il taglio ai due estremi della gamma.









Con l'utilizzo del Bracketing impostato per  +2 e -2 stop, tenendo ben ferma la fotocamera al momento dei tre scatti (indispensabile l'uso del cavalletto), ho ottenuto queste ulteriori immagini:



Unendo le tre foto con Photoshop, il risultato mi ha restituito un'immagine molto simile a come l'avevo visualizzata al momento dello scatto:




In fine, disponendo delle tre immagini ottenute attraverso il Bracketing, si può anche decidere di provare a unire le foto tramite un software HDR:


Nonostante abbia cercato di non forzare troppo l'elaborazione, il risultato appare meno realistico, anche se comunque apprezzabile;  ovviamente sono consapevole che la tecnica HDR può piacere o meno, ma questa è una questione diversa e della quale ho già avuto modo di parlare in alcuni post precedenti.