Le modalità di scatto - seconda parte.

In questa seconda parte del post sulle "Modalità di scatto" presenti nelle attuali reflex digitali, riprendiamo l'esposizione delle possibilità di selezione che ci vengono rese disponibili, spostandoci da quelle "Base" - della scorsa volta -  a quelle "Avanzate".
Anche queste ultime aiutano ampiamente il fotografo ad ottenere una esposizione corretta, ma hanno il pregio di lasciare ampie possibilità di regolazione, consentendogli di costruire le foto come meglio crede e sviluppare il proprio progetto con la massima libertà e creatività.





La modalità AE (Auto Exposure) è più avanzata di quella automatica, infatti pur impostando i parametri di ripresa autonomamente, la fotocamera ci consente di variare la coppia tempo/diaframma con semplicità attraverso l'utilizzo della ghiera dei comandi posta subito dietro il pulsante di scatto.




Se ad esempio viene impostata in partenza la coppia 1/100sec. con f/5,6:
















basta muovere la ghiera dei comandi,









per modificare la coppia tempo/diaframma, pur mantenendo lo stesso valore di esposizione totale: ad esempio optando per 1/200sec. con f/4, così da sfocare maggiormente lo sfondo, oppure per la necessità di aumentare il tempo di scatto perché il soggetto è in  movimento.


Altra differenza rispetto alla modalità automatica è che possiamo modificare le impostazioni di tutte le altre funzioni disponibili: AF, modalità drive, flash, ecc.







La possibilità di impostare a priori il tempo di scatto, ci mette nella condizione di scegliere un tempo abbastanza veloce per non correre il rischio di ottenere una foto mossa,



o al contrario di scegliere un tempo più lento, con il risultato di ottenere un mosso parziale che riuscirà a trasmette la sensazione di movimento a chi osserva.


Usando tempi decisamente più lenti rispetto a quanto richiederebbe la velocità del soggetto, o con il movimento voluto della fotocamera, si possono poi sperimentare nuove strade:



Se selezioneremo un tempo troppo breve, tanto che anche con il diaframma aperto al massimo non si riesce a garantire una corretta esposizione, l'indicatore del diaframma all'interno del mirino lampeggerà per avvertirci del problema, e dovremo decidere se utilizzare un tempo più lungo o alzare la sensibilità (nel caso avessimo impostato la sensibilità in automatico, questa si autoregolerà nei limiti del range che avremo scelto).






La scelta del diaframma da utilizzare è particolarmente importante: avere  tutto a fuoco dal soggetto in primo piano sino all'infinito;



oppure il soggetto a fuoco e lo sfondo più o meno sfocato, ma che consente ancora di comprendere il luogo nel quale è stata fatta la ripresa;



e per finire: il soggetto a fuoco solo per una manciata di millimetri, con lo sfondo che diventa una macchia di colore;



sono le infinite possibilità che si possono ottenere spostandosi da valori chiusi verso la massima apertura del nostro obiettivo; le diverse scelte comporteranno risultati totalmente differenti e spalancheranno la porta alla nostra creatività.






Con questa modalità l'esposimetro rimane comunque in funzione per indicarci quanto siamo vicini/lontani dal valore corretto di esposizione (valutazione sul grigio al 18%), saremo noi in totale libertà a variare tempi, diaframmi e sensibilità per ottenerlo.
La scala presente all'interno del mirino o sul display LCD varia tra + o - 3EV, quindi se decidiamo di sottoesporre/sovraesporre la foto basterà fare attenzione che le impostazioni che andremo a scegliere, facciano si che l'indice si posizioni sul valore negativo/positivo che abbiamo deciso di applicare.


Le scelte, e quindi i risultati, saranno esclusivamente in mano al fotografo, e la fotocamera fornirà solo delle indicazioni utili per una prima valutazione sulle condizioni di luce della scena.





L'otturatore della quasi totalità delle reflex in commercio può impostare un tempo di scatto massimo di 30 sec., se abbiamo la necessità di tempi più lunghi, come può avvenire per alcune scene notturne, dobbiamo utilizzare la posa B: l'otturatore resterà aperto per tutto il tempo nel quale terremo premuto il pulsante di scatto.


In conclusione, il mio consiglio per coloro che hanno acquistato per la prima volta una reflex, è quello di lasciar perdere le modalità "Base" e utilizzare solo quelle "Avanzate", non si devono preoccupare degli errori che certamente commetteranno all'inizio, devono sempre verificare sul display il risultato dopo ogni foto scattata e decidere eventuali variazioni da apportare, queste prove saranno di grande aiuto per comprendere i meccanismi che regolano la fotografia.

- Provare a utilizzare l'esposizione "Manuale" per le foto statiche, o in tutte quelle situazioni che consentono di valutare con calma quali regolazioni impostare.

- Per foto sportive e d'azione, o comunque nelle quali il soggetto è in movimento, sia che si voglia congelare l'immagine o sfruttare il mosso per aspetti creativi, si può optare per la "Priorità dei tempi".

- Per paesaggi, ritratti, close-up, e in tutti i casi nei quali sia indispensabile avere certezza della zona, ampia o breve che sia, all'interno della quale ogni cosa risulti essere a fuoco, si può scegliere la "Priorità dei diaframmi".

- Nei primi tempi, e limitatamente ai casi nei quali non si possa avere una seconda possibilità di scatto, si può utilizzare la modalità "Programma AE ", che comunque consente di intervenire velocemente se si vuole cambiare la coppia tempo/diaframma scelta dalla fotocamera.