HDR - Storia di una foto

Fare delle foto con la tecnica HDR è meno complesso di quanto si possa pensare, anche se richiede certamente un'attenta preparazione se si vogliono ottenere dei buoni risultati.
Per prima cosa, non dimenticate mai che dovete concentrarvi sulla costruzione della foto, l'HDR è capace di rendere interessante anche una foto che risulta banale a prima vista, ma se puntate solo sugli effetti insoliti che consente di ottenere, vi accorgerete che dopo la sorpresa manifestata per le prime foto, il riscontro positivo da parte delle persone andrà progressivamente a scemare. Il vero limite di questa tecnica, per questo poco amata da alcuni fotografi nonostante le sue potenzialità, è proprio: 
l'abuso dell'effetto speciale, fine a se stesso.

 La scorsa settimana ho fatto alcune foto in un parco aperto recentemente vicino a casa mia, vediamo insieme come ho realizzato un'immagine HDR del nuovo "Parco della Musica di Cagliari:

- Volevo una foto diversa da quelle che avevo scattato subito dopo l'apertura del parco, quindi ho pensato di dare risalto ai ciottoli sulla riva del corso d'acqua artificiale, con una ripresa fatta a pochi centimetri da terra, con una focale grandangolare che esaltasse la prospettiva.

- Per questo motivo ho utilizzato un mini-cavalletto, che date le dimensioni posso portare sempre con me. L'HDR è una tecnica basata sull'unione di tre o più scatti esposti differentemente, e nonostante sia possibile correggere le piccole differenze tra uno scatto e l'altro attraverso gli appositi software, è meglio limitare al massimo il movimento della fotocamera attraverso l'utilizzo di un cavalletto.




- Per realizzare le tre foto necessarie ho utilizzato la funzione "bracketing", che consente di realizzare tre scatti in sequenza regolando la differenza delle esposizioni sino a un massimo di più o meno 2stop. Nel caso specifico ho optato per + o - un EV, ottenendo le tre foto che seguono:









Esposizione base: f16-1/125










Esposizione -1EV: f16-1/250






Esposizione +1EV: f16-1/60







-  La fotocamera era regolata sulla priorità dei diaframmi (AV), dato che se dovesse variare il diaframma tra uno scatto a l'altro, la differente profondità di campo nei tre scatti realizzati, comporterebbe un peggioramento della qualità dell'immagine risultante, dato che andrebbero a fondersi particolari che in una foto sono a fuoco e in un'altra risultano sfocati.

- La scelta dell'apertura a f16 è stata dettata dalla necessità di garantire una notevole profondità di messa a fuoco, che doveva spaziare dai 60cm. dei primi ciottoli sino all'infinito.

- Volevo evitare che durante gli scatti ci fossero persone in movimento, che sarebbero risultate in posizione differente su ciascuno scatto, con l'ovvia difficoltà in fase di fusione delle tre immagini, così ho scelto di fare le foto dopo le 13.00, quando buona parte delle persone era già andata via e c'era un minor traffico. Ho dovuto comunque attendere l'attimo propizio per effettuare gli scatti nel momento in cui non transitava nessuno e il vento era calato, dato che un problema analogo si presenta con il possibile movimento delle piante.



- Vista la posizione del sole e l'ora tarda del mattino, ho deciso di utilizzare un filtro polarizzatore per ottenere un cielo saturo e limitare riflessi indesiderati. 



-  Tornato a casa ho scaricato le foto (io utilizzo i file RAW, ma è possibile usare scatti in JPG, anche se con minori possibilità di intervento) e le ho unite con photoshop utilizzando "HDR Efex Pro".
Ho scelto di non forzare troppo l'HDR per ottenere di evidenziare la texture delle pietre e mantenere un aspetto abbastanza naturale, la preimpostazione del programma è stata su "Realistico (intenso)", con qualche piccola variazione sui settaggi di base (vedi post su HDR Efex).

Questo è il risultato finale: 


Trovate la foto in formato più grande all'interno delle foto "HDR", presente nella colonna a destra e che sono collegate al mio album di Picasa.