Tempo di vacanze.

Come da tradizione, ad agosto buona parte delle persone vanno in vacanza, la fotografia no, anzi è proprio in questo periodo che si vedono rispuntare macchine fotografiche dimenticate in fondo ai cassetti dopo l'ultimo compleanno festeggiato in famiglia. Forse per questo motivo, quando si parla di foto fatte durante le vacanze, si può avere la tendenza a ritenere che si tratti prevalentemente di foto ricordo, comunque di minor spessore e qualità rispetto a quanto gli appassionati di fotografia cercano di produrre.
I viaggi fatti per le vacanze rappresentano comunque delle ottime opportunità, e questo genere di fotografia è in grado di dare grandi soddisfazioni almeno quanto gli altri.  Se quindi siamo in vacanza, all'estero o in Italia, a migliaia di km. o più banalmente al mare o in montagna a soli 100km. da casa nostra, mettiamo da parte qualsiasi preconcetto - che rischia solo di vincolare le nostre scelte - e fotografiamo ogni cosa che ci ispira: paesaggi e scorci cittadini, con o senza persone, oggetti insoliti o caratteristici del posto; l'importante è che non ci limitiamo a scattare raffiche di foto senza riflettere su quanto stiamo facendo: "Il posto è bello, non possono che risultare delle belle fotografie". Niente di più sbagliato: la fotografia può anche essere utilizzata per ricordare, ma se vogliamo
ottenere qualche cosa di più, dobbiamo impegnarci a dare un taglio personale alle nostre foto, a riuscendo a cogliere e trasmettere lo spirito del posto nel quale ci troviamo.

Proviamo a ragionare su cosa ci può aiutare:

- Non utilizziamo solo il punto di vista classico ad altezza d'occhio, proviamo a enfatizzare la dimensione del soggetto riprendendolo dal basso; oppure spostiamoci su una zona rialzata per una ripresa dall'alto; se abbiamo deciso di fotografare un particolare, proviamo a inclinare la macchina fotografica per dare movimento e maggiore profondità, o per tagliari fuori dall'inquadratura qualcosa che disturba. Scattiamo più foto dello stesso soggetto da punti di vista differenti, a casa valuteremo con più calma quale inquadratura  è riuscita a valorizzare meglio il soggetto.

- Scegliamo il momento migliore per fotografare: ogni ora del giorno ha una sua condizione di illuminazione differente, determinata dalla posizione del sole e dagli strati d'aria che la luce deve attraversare per arrivare a noi. Nelle ore centrali della giornata, il sole a picco produce un'illuminazione forte e contrastata, che genera ombre marcate e non sempre piacevoli; mentre  le prime ore del mattino e le ultime della sera, grantiscono una luce più diffusa ma con un buon contrasto, con colori saturi e suggestivi, capaci di far risaltare le forme del soggetto; le tonalità saranno particolarmente calde al tramonto, mentre al sorgere del sole risulteranno un poco più fredde ma ricche di sfumature.
Le regole sono fatte per dare indicazioni nelle situazioni più frequenti, ma non per tutte: se ad esempio siamo intenzionati a fotografare una caletta, solo le ore centrali della giornata saranno in grado di garantire che la luce del sole riesca a penetrare sino al fondo del mare, restituendoci i meravigliosi colori di un'acqua cristallina.
Non disperiamoci poi se capita qualche giornata di tempo meno bello: un gruppo di nuvole che si stagliano nel cielo azzurro, valorizzano decisamente un paesaggio; un poco di pioggia può servire a pulire l'aria restituendo visibilità e colore alle montagne che fanno da sfondo; una maestralata che forma grosse onde che si frangono sulla  scogliera, rende ancora meglio la forza che il mare è in grado di scatenare.

- Se nelle foto saranno riprese anche delle persone, ricordiamoci che solo nel caso di manifestazioni pubbliche, non sarà necessario avere la loro autorizzazione (nel caso in cui dovessimo decidere di pubblicare la foto). Se la persona non è il soggetto principale e quindi ha esclusivamente la funzione di completare il quadro della scena che vogliamo riprendere, cerchiamo di non mostrare chiaramente il viso, così da non avere il problema della privacy; otterremo anche che chi guardarà la foto, non si farà distrarre cercando di comprendere se conosce al persona, e concentrerà la sua attenzione sull'intera immagine.

- Nel scegliere le focali da utilizzare ricordiamoci che un teleobiettivo serve per isolare un soggetto o riprendere un particolare, e ci aiuta a semplificare l'immagine limitandone i contenuti e facendo concentrare l'attenzione sul soggetto principale;  mentre il grandangolo abbraccia grandi aree e fa apparire le cose più piccole di come le vediamo a occhio nudo, e quindi richiede la presenza di un soggetto in primo piano che dia profondità e valorizzi un'immagine altimenti piatta e insignificante. Ricordiamoci che nei paesaggi ripresi con il grandangolo si possono utilizzare positivamente anche le cornici naturali: un portone, un arco in pietra, le fronde e il tronco di un albero.

- Viaggiamo leggeri e portiamoci dietro solo l'essenziale: un corpo macchina e al massimo un paio di obiettivi; la scelta dipende dalle proprie abitudini e dal posto nel quale andremo, ma dovremo valutare con attenzione quanto serve davvero, così da poterci muovere più liberamente e stancarci meno.