Evitare le foto mosse - 2° parte

 Il cavalletto è un'eccellente soluzione quando si vuole evitare di incappare nel mosso, ma a parte il peso non irrilevante da portare con se, bisogna tenere conto che richede dello spazio dove piazzarlo e del tempo per trovare la giusta collocazione e regolazione: possiamo quindi escludere il suo utilizzo in tutte quelle situazioni che che richiedono prontezza di riflessi per cogliere un'immagine al volo. Non solo, ma per quanto possa suonarvi strano, se ad esempio doveste decidere di piazzare il cavalletto in una delle tante piazze italiane, potreste trovarvi nella situazione di essere fermato da un vigile urbano particolarmente "solerte", perchè state di fatto occupando il suolo pubblico, e per fare questo dovreste avere una licenza o una specifica autorizzazione, e aver pagato la relativa tassa; interpretazione restrittiva della legge e sicuramente non corretta, dato che dovrebbe riguardare le attività di lucro o lavori che impegnino il suolo pubblico per tempi ben più lunghi dello scatto di una foto, ma provate a spiegarlo al vigile! 

Cosa possiamo fare per evitare il mosso quando no abbiamo il cavalletto?
- Esiste una regola empirica che indica di non scendere sotto un tempo di scatto uguale al reciproco della focale utilizzata, ad esempio: con un obiettivo con focale 50mm. non dovremo scendere sotto 1/60 di secondo, con un 100mm., usiamo almeno 1/125, con un 200mm. manteniamo come minimo 1/250, e così via. Nessuno però specifica che questa regola vale solo a patto che stiamo adottando tutte le precauzioni per muovere il meno possibile la fotocamera, e quindi indica solo quanto siamo vicini al limite teorico sotto il quale sarà difficile riuscire a evitare il mosso.

Quali sono sono le precauzioni da prendere per fotografare a mano libera?
- Può sembrare una cosa banale, e per questo sottovalutata: incominciamo con l'impugnare bene la macchina fotografica; la maggior parte delle persone istintivamente adotta la posizione che gli sembra più comoda, e sino a che c'è tanta luce e si scatta con tempi veloci non sembrano esserci problemi, ma non appena si esce dal campo delle foto fatte in pieno sole o con il flash, ci si rende improvvisamente conto che tenere la fotocamera con una sola mano, può portare molto facilmente a ottenere una foto mossa.

Come impugnare una reflex:
- La mano destra avrà il compito di tenere saldamente la fotocamera sfruttando l'apposita impugnatura in rilievo presente nelle reflex attuali, il pollice aiuterà a consolidare la presa  con la sua pressione sul dorso della macchina, mentre l'indice rimarrà libero per utilizzare il pulsante di scatto; la mano sinistra avrà invece il compito di sostenere il peso della fotocamera, il palmo della mano dovrà trovare la posizione migliore per garantire un buon equilibrio tra corpo macchina e obiettivo, infatti il peso e la lunghezza di quest'ultimo potranno richiedere degli aggiustamenti sino a che si sente di aver raggiunto il miglior bilanciamento: a ridosso del corpo macchina con obiettivi normali, a circa 1/3 della lunghezza dell'obiettivo con i teleobiettivi lunghi.
Nell'impugnare la reflex, le braccia dovranno stare ben strette e aderenti al petto, inizialmente può sembrare che questa posizione blocchi eccessivamente e avrete la sensazione di essere troppo rigidi, ma è proprio quello che ci vuole. Nelle foto verticali il braccio destro sarà costretto a staccarsi dal corpo per trovare la giusta posizione della fotocamera, mentre il braccio sinistro dovrà rimanere strettamente aderente al petto per continuare a garantire un appoggio stabile.

Altri suggerimenti:
- Spesso il mosso è dovuto a un movimento brusco al momento dello scatto, bisogna fare particolare attenzione in questa fase, adottando alcuni accorgimenti:
  • la pressione del pulsante di scatto deve essere graduale, nella primo tratto sentiremo che la macchina  effettua la messa a fuoco, completiamo la manovra accentuando la pressione con un movimento morbido sino a sentire lo scatto.
  • è bene che le gambe siano leggermente divaricate, con un piede un poco più avanti rispetto all'altro e le ginocchia appena flesse.
  • al momento dello scatto cerchiamo di non muoverci, mantenendo ferma la posizione che avevamo assunto e tratteniamo il fiato per un attimo.
Cerchiamo un punto d'appoggio:
- Se siamo costretti a utilizzare tempi di scatto lenti, cerchiamo dei possibili punti d'appoggio: un muretto, una ringhiera o il tetto di un'automobile, se abbiamo con noi una felpa o una giacca a vento mettiamola tra la fotocamera e il muretto, ottenendo così di attenuare ulteriormente le vibrazioni (e anche di proteggere la fotocamera da eventuali graffi); nel caso di una foto verticale possiamo utilizzare una parete, un palo della luce o un albero. Ulteriori accorgimenti che ci possono dare una maggiore stabilità sono:
  • sedersi su una base stabile: una panchina, un gradino, o una roccia, e poggiare entrambi i gomiti sulle ginocchia,
  • con soggetti che si trovano vicini a terra (ad es.: degli animali,) sdraiarsi e puntare i gomiti sul terreno.


  

  • abbassarsi sino a portare il ginocchio destro a terra , ma lasciando il sinistro sollevato, su quest'ultimo poggiare il gomito del braccio sinistro, che farà la stessa funzione di un cavalletto, consentendo una posizione stabile anche quando si utilizzano lunghi teleobiettivi.
  • appoggiare la schiena contro a un muro,


Attrezzature varie:

- Esistono dei morsetti (clamps), che consentono di fissare la fotocamera a pali, rami, palizzate, inferriate, ecc., sono leggeri e poco ingombranti ma non sempre si riesce a posizionarli e regolarli come si vorrrebbe.
- Alcuni utilizzano dei sacchi morbidi (beanbags), riempiti dei materiali più vari, acquistati o autocostruiti (sacco di fagioli), e che essendo parzialmente vuoti, si adattano e prendono la forma della reflex e dell'obiettivo; sono adatti sopratutto con teleobiettivi molto lunghi, mentre co quelli normali rendono difficile l'allineamento delle fotocamera.
- Minicavalletto: ci sono in commercio dei cavalletti di dimensioni ridotte e leggerissimi, che si possono portare facilmente nella borsa, ma dato che la loro dimensione estesa va dai 15 ai 30 cm. richiedono comunque una superficie piana d'appoggio per  poter fare una fotografia ad altezza d'uomo, e non possono essere comunque utilizzati con macchine e teleobiettivi pesanti.



- Monopiede: come dice la parola è un cavalletto a un solo piede, stessa robustezza e possibilità di regolazione con peso nettamente inferiore e quindi migliore trasportabilità, ovviamente siamo costretti a sostenere l'attrezzatura, visto che non può stare in piedi da solo ma consente solo di garantire un punto d'appoggio stabile al momento dello scatto.