La Composizione - 2° parte

Questa volta esaminiamo un elemento chiave della composizione: le linee.
Ogni fotografia ne contiene un certo numero tra reali e virtuali, e la loro tipicità e distribuzione ha una marcata influenza sull'equilibrio dinamico  dell'immagine, definendo volumi e forme e indicando ai nostri occhi una direzione da seguire.
Consideriamo per prime le linee orizzontali: suddividono l'immagine in due o più parti e contribuiscono a dare una sensazione di equilibrio e stabilità. Una delle linee orizzontali che ritroviamo più spesso nella fotografia è quella dell'orizzonte, che a seconda della sua collocazione darà maggior peso a una delle due parti; nei panorami ad esempio, opteremo per un orizzonte alto quando vogliamo dare
risalto a quanto contenuto nel terreno, mentre terremo l'orizzonte basso quando vogliamo valorizzare un cielo particolarmente bello. 
La regola dei terzi, che suddivide l'immagine in tre parti uguali sia orizzontalmente che verticalmente, suggerisce di far corrispondere l'orizzonte con una delle due linee orizzontali risultanti, a seconda dell'importanza che si vuole dare alla terra o al cielo, ottenendo così di garantire una maggiore dinamicità della scena. Effettivamente tali scelte aiutano a dare un miglior equilibrio dinamico alla composizione rispetto ad un orizzonte posto esattamente al centro, che normalmente porta invece al risultato di ottenere un'immagine statica; ma le regole non sono tutto, e se volessimo proprio cercare di trasmettere con la nostra foto una sensazione di staticità  e monotonia, l'orizzonte potrebbe essere volutamente inserito proprio al centro della composizione.
Un'altra regola che viene sempre riportata, è quella per la quale la linea dell'orizzonte deve essere perfettamente orizzontale,  anche pochi gradi  di differenza trasmettono la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato; ma anche questa regola non deve essere un vincolo assoluto, se vogliamo utilizzare un angolo di ripresa insolito che dia maggiore dinamicità alla foto facciamo pure, l'importante è che l'inclinazione sia decisamente pronunciata,così da non lasciare dubbi che si tratti di una scelta precisa da parte del fotografo.
Linee verticali:  anche in questo caso la perfetta verticalità trasmette equilibrio, ma se le linee verticali convergono verso l'alto, ci accorgiamo subito di quanta forza riescono a dare al soggetto, accentuando la sensazione di profondità e grandezza , ad esempio degli edifici o degli alberi.
Le diagonali: sono indubbiamante le linee che garantiscono un maggiore dinamismo, se convergenti  verso un punto lontano, concorrono a dare la sensazione della terza dimensione, se sono parallele trasmettono l'idea del movimento.
Brevi linee spezzate che si incrociano, esprimono confusione, agitazione, ma se  sono in equilibrio tra loro possono ottenere l'effetto di suscitare l'attenzione di chi guarda; immaginamo ad esempio la moltitudine di  linee e incroci derivanti da un gruppo di case dai colori vivaci in un villaggio costiero, una vicina all'altra ma su piani diversi, abbarbicate su un promontorio  di fronte al mare. 
Linee di forza: sono linee virtuali ma che aquistano una grande valenza in rapporto all'importanza del soggetto stesso che le determina: pensiamo a una o più persone che guardano in una direzione precisa, a un dito puntato verso qualcosa, a braccia e gambe di una ballerina in un movimento di danza,  a una fila di persone davanti a un botteghino; linee che esistono nella nostra mente solo perchè diamo una enorme valenza a tutto ciò che fa l'essere umano.